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Archivio Scomodo

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CAMERA DEL LAVORO – SEDE NAZIONALE DELLA CGIL

L’edificio che ospita la sede nazionale della CGIL, costruito nel 1909 e ristrutturato durante il fascismo, conserva decorazioni e opere d’arte di quel periodo. Pur segnato da un passato nazifascista e da attentati neofascisti, il sindacato ha “riconquistato” l’edificio come simbolo della sua identità, promuovendo una memoria storica consapevole e riflessiva.

TEATRO ITALIA

Il Teatro Italia, costruito tra il 1925 e il 1930 dall’architetto fascista Angiolo Mazzoni, era sede del Dopolavoro Ferroviario di Roma. L’edificio, caratterizzato da decorazioni e sculture legate all’arte fascista (ora in gran parte perdute), rifletteva l’idea del regime di aprire luoghi culturali anche alle classi lavoratrici per unire la nazione. Oggi, però, molti giovani visitatori non percepiscono o ignorano il peso simbolico fascista dell’edificio, il quale si mimetizza nel contesto urbano senza la forte presenza iconografica tipica di altri regimi, come il nazismo.

SEDE NAZIONALE DELLA U.I.L

La storia della U.I.L riflette l’Italia del Novecento, ispirata ai valori del Risorgimento, dell’antifascismo e della sinistra riformista anticomunista. La sua sede di via Lucullo 6, prima tribunale nazista durante l’occupazione (1943-44), fu teatro di torture e processi sommari. Nel 1986, per il 40° della Repubblica, lo scultore Ugo Attardi realizzò “Per la libertà”, un’opera commemorativa posta davanti alla sede, per trasformare un luogo di memoria dolorosa in uno spazio di rinascita culturale e politica. Questa azione riqualifica il passato senza esserne sopraffatti, creando un paesaggio del ricordo attivo e consapevole.

CSAO EX SNIA - Lago Bullicante

Il “Lago Bullicante” a Roma nasce da un fallito progetto edilizio su un’ex fabbrica tessile, che nel tentativo di costruire un centro commerciale ha interrotto una falda acquifera, creando un lago. Dopo anni di abbandono e danni ambientali e sociali, i residenti hanno trasformato quest’area in uno spazio verde e comunitario con il CSAO Ex Snia Viscosa e il Parco delle Energie. La lotta contro la speculazione edilizia continua, rendendo il lago un simbolo di resilienza, comunità e opposizione alle ingiustizie ambientali.

Ex Palazzo INPS di Piazza Augusto Imperatore

L’ex Palazzo INPS nord a Piazza Augusto Imperatore, costruito tra il 1932-36 da Vittorio Ballio Morpurgo in stile razionalista, fa parte del progetto fascista di valorizzazione dell’area del Mausoleo di Augusto. La facciata in travertino ospita un grande mosaico di Ferruccio Ferrazzi (1938) e una scritta che celebra Mussolini. Dopo anni di uffici INPS, nel 2023 è diventato il Bulgari Hotel, senza discussioni sul suo valore ideologico.

La statua di Antonio Pigafetta

Antonio Pigafetta, probabilmente nato a Vicenza nel 1492-93, fu un esploratore e scrittore italiano noto per aver documentato la prima circumnavigazione del globo (1519-1522) al seguito di Magellano. La sua Relazione fornisce preziose informazioni etnografiche e linguistiche sui popoli incontrati, ma riflette anche lo sguardo eurocentrico del tempo, non mettendo in discussione la schiavitù o la cristianizzazione forzata. Celebrato nel 500° anniversario del viaggio (2019-2022) in Italia e in altri Paesi, Pigafetta rimane una figura controversa, simbolo di un’epoca di scoperte ma anche di violenze e imposizioni culturali.

Ex Museo Coloniale di Roma

Il Museo delle Civiltà di Roma lavora per decolonizzare le collezioni dell’ex Museo Coloniale, nato nel 1923 come strumento propagandistico fascista. Oggi, grazie a progetti collaborativi con artisti, studiosi e attivisti, si cerca di risignificare i reperti coloniali, raccontando storie taciute e stimolando nuove riflessioni critiche. La mostra Museo delle Opacità ne raccoglie i risultati, proponendo un dialogo tra memoria coloniale e contro-narrazioni contemporanee.

Monumento ai caduti di Dogali

Il monumento ai Caduti di Dogali a Roma, con l’obelisco e il Leone di Giuda, è un simbolo del colonialismo italiano. La figura di Zerai Deres, giovane etiope che nel 1938 protestò davanti al Leone di Giuda, è diventata un’icona della resistenza anticoloniale. Il collettivo Wu Ming, con il progetto “Viva Zerai!”, lavora alla decolonizzazione dell’odonomastica italiana, per restituire memoria e dignità ai luoghi e alle persone dimenticate dal racconto ufficiale.

Villaggio San Francesco

Il Villaggio San Francesco di Velletri, nato nel 1959 con i fondi del Piano Marshall, è un quartiere segnato da marginalità e disagio sociale, ma animato da iniziative di riscatto dei residenti. Nonostante criticità persistenti, come spaccio e isolamento, il quartiere cerca di rinnovarsi attraverso attività culturali, eventi e collaborazioni dal basso.

Spin Time

Spin Time è un centro sociale e abitativo nato nel 2013 a Roma, nel rione Esquilino, in un ex edificio dell’INPDAP abbandonato e poi acquistato da un fondo speculativo. Occupato dal movimento per il diritto alla casa Action, è stato riqualificato e oggi ospita 400 persone di 26 nazionalità, con una gestione collettiva e servizi come doposcuola, teatro, sportello legale e spazi culturali. Spin Time rappresenta una risposta dal basso all’emergenza abitativa di Roma, sfidando la legalità formale per offrire una soluzione concreta ai problemi sociali e urbani della città.

Mausoleo Graziani

Il mausoleo dedicato a Rodolfo Graziani, inaugurato nel 2012 ad Affile, è una figura controversa legata al fascismo. Il monumento, progettato con stile architettonico fascista e le parole "patria e onore", è diventato meta di turismo nostalgico fascista. Graziani, che trascorse parte della sua vita ad Affile, è un personaggio importante per la memoria locale, ma la sua tomba è stata oggetto di atti vandalici. La costruzione del mausoleo, finanziata con fondi pubblici, ha scatenato proteste e divisioni tra fascisti e antifascisti, portando anche a controversie legali. Il mausoleo rappresenta un esempio di "difficult heritage", un patrimonio contestato ma allo stesso tempo celebrato.

Palazzo Rodolfo Graziani

Il palazzo dove nacque Rodolfo Graziani a Filettino nel 1882 fu acquistato dalla comunità negli anni Trenta e donato a Graziani in segno di stima. Dopo la sua morte, il palazzo rimase di proprietà della famiglia fino al 2000, quando il Comune lo riacquistò per il suo valore storico. Nel 2022, durante il restauro, venne ricollocato il busto di Graziani, suscitando forti polemiche nella comunità. Alcuni difesero il legame storico di Graziani con il paese, mentre altri lo considerarono una celebrazione inaccettabile di un criminale. Dopo un anno di conflitti, il busto fu rimosso definitivamente. Il palazzo, ora sede di un museo, è diventato un simbolo di "non cancellazione" della memoria storica, pur con una risignificazione del suo uso.

Parco “Rodolfo Graziani”

Il parco di Filettino è intitolato a Rodolfo Graziani, figura controversa del fascismo. Mentre alcuni lo difendono per il suo legame con la città, altri criticano il nome a causa delle sue atrocità coloniali. Nonostante le polemiche, l'intitolazione non è stata cambiata e il parco continua a essere vissuto dalla comunità, rappresentando un esempio di "difficult heritage".

Palazzo della Civiltà Italiana

Il Palazzo della Civiltà Italiana, noto anche come "Colosseo Quadrato", fu progettato per celebrare il regime fascista e completato nel 1940. Inizialmente simbolo del potere di Mussolini, oggi ospita Fendi e viene utilizzato per eventi espositivi. Nonostante il restauro e l'uso moderno, il palazzo continua a suscitare dibattiti sulla sua connessione con l'ideologia fascista, mentre cinema e moda ne hanno trasformato l'immagine.

Obelisco Mussolini

L'Obelisco Mussolini, situato all'ingresso del Foro Italico, è un simbolo del regime fascista, costruito nel 1932 per celebrare il "rinnovamento nazionale". Composto da marmo di Carrara e alto 40 metri, riporta l'incisione "MUSSOLINI DUX". La proposta del 2015 di rimuovere il nome di Mussolini ha suscitato un acceso dibattito, con alcuni favorevoli alla conservazione dell'architettura fascista come testimonianza storica, mentre altri chiedono di cancellare i riferimenti al regime. L’obelisco continua a suscitare riflessioni, essendo un punto di ritrovo per sportivi e tifosi, ma anche un monumento che evoca conflitti ideologici.

Mosaici Foro Italico

Il Foro Mussolini, oggi Foro Italico, fu costruito dal 1927 come simbolo del regime fascista, con monumenti, mosaici e l’Obelisco Mussolini. Progettato per celebrare lo sport e l’ideologia fascista, il complesso è oggi un luogo di attività sportive e passeggiate, ma i suoi mosaici, con simboli fascisti e scritte come “DUCE”, suscitano dibattiti. Sebbene alcuni desiderino rimuoverli o coprirli, altri ritengono importante preservare la memoria storica e utilizzarli per riflettere sul passato.

Stazione Roma Ostiense

La Stazione Roma Ostiense, costruita per accogliere Hitler nel 1938, è un esempio di estetica fascista, con architettura monumentale e mosaici “latineggianti”. Dopo la fine del regime, la piazza fu rinominata Piazzale dei Partigiani in onore della Resistenza. Oggi il luogo divide le opinioni: alcuni propongono di rimuovere gli elementi fascisti, altri vogliono conservarli per educare sulla storia. Nel 2021 è emersa una polemica sull'idea di rinominare la piazza in onore di Hitler, che ha suscitato forte opposizione.

Statua di Indro Montanelli

La statua di Indro Montanelli a Milano è oggetto di controversie a causa del suo passato coloniale, in particolare l'acquisto di una giovane moglie eritrea durante la Campagna d'Etiopia. Nonostante la sua figura di giornalista apprezzato, il suo coinvolgimento con il fascismo e il razzismo ha suscitato proteste da movimenti femministi e antirazzisti, che hanno imbrattato la statua in più occasioni. Alcuni difendono la statua, affermando che non bisogna rimuovere la memoria del passato, mentre altri criticano l'idea stessa di onorare Montanelli, legando la sua figura alla de-umanizzazione coloniale.

Cimitero Militare Germanico

Il Cimitero Militare Germanico di Cassino, inaugurato nel 1964, ospita oltre 20.000 tombe di soldati tedeschi. Nonostante il coinvolgimento dei soldati in atrocità durante la guerra, i cittadini locali non provano rancore, giustificando la loro morte come un destino tragico. Il cimitero ora promuove la cultura della pace.

Palazzo delle Poste di Piazza Bologna

Il Palazzo delle Poste di Piazza Bologna, costruito negli anni '30 durante il regime fascista, riflette il razionalismo italiano con l'uso simbolico del marmo. Nonostante il suo valore storico, oggi la memoria del passato fascista è offuscata, separando l'estetica dall'eredità politica. Nel 2022, Poste Italiane ha restaurato l'edificio per esaltare il suo valore culturale.

Edificio del Foro Italico (Palazzo H)

Il Palazzo H, progettato nel 1927 da Enrico Del Debbio per l'Opera Nazionale Balilla, fu sede dell'Accademia fascista di educazione fisica e, dal 1951, del CONI. Oggi ospita "Sport e Salute". Durante il regime, lo sport era glorificato come strumento di nazionalismo e competizione militarista. Oggi, l'edificio è un esempio di "Difficult Heritage", radicato nel paesaggio mentale, ma con una consapevolezza storica e critica ormai persa.

Centro Sperimentale di Cinematografia

Fondato nel 1935 dal fascismo, il Centro Sperimentale di Cinematografia divenne un punto di contesa politica dopo la guerra. Nel 2023, l'emendamento del Governo Meloni suscitò proteste per il controllo diretto del Centro, mettendo in discussione il suo legame con il passato fascista.

Busto di Antonio Baldissera

Nel giugno 2020, attivisti imbrattarono il busto di Antonio Baldissera al Pincio, simbolo della colonizzazione italiana. Celebrato durante il fascismo, Baldissera è ricordato per la creazione delle truppe coloniali degli Ascari e le sue azioni violente, sollevando interrogativi sulla sua mitizzazione storica.

ISTITUTO L.U.C.E.

L'Istituto Luce, fondato nel 1924 dal regime fascista, fu uno strumento di propaganda per Mussolini e la sua glorificazione della storia italiana. Durante la Seconda Guerra Mondiale, subì diversi tentativi di manipolazione, inclusi saccheggi nazisti e un incendio legato alla Resistenza. Dopo la Liberazione, fu riorganizzato, conservato e digitalizzato, e dal 2013 è incluso nel registro "Memory of the World" dell'UNESCO per la sua importanza storica e culturale.

Monumento al guerriero di Legnano

Il Monumento al Guerriero di Legnano, inaugurato nel 1900, celebra la vittoria della Lega Lombarda contro Federico Barbarossa nel 1176 e divenne simbolo cittadino. Successivamente, l'immagine fu adottata dalla Lega Nord, generando conflitti simbolici tra identità storica e politicizzazione del monumento.

WeGil

Il WeGil, progettato da Luigi Moretti nel 1937 come Casa della Gioventù Italiana del Littorio, rappresenta un simbolo del fascismo. Dopo la guerra, è stato gestito dallo Stato e, dal 2017, è diventato un hub culturale. Il restauro ha fatto riemergere simboli fascisti, creando un luogo che solleva riflessioni sul colonialismo e le memorie divise.

Minerva di Arturo Martini

La statua di Minerva all'Università La Sapienza simboleggia la connessione tra il regime fascista e l'antica Roma, richiamando la guerra d'Etiopia e il militarismo, diventando un monito di violenza e militarismo.

La Sapienza, Università di Roma


La Città Universitaria della Sapienza, inaugurata nel 1935 da Mussolini, rifletteva la visione fascista di Roma. Oggi, il suo patrimonio è segnato da conflitti sulla memoria del passato fascista, influenzato da interessi politici e sociali.

L'Italia tra le Arti e le Scienze, dipinto Sironi in Aula Magna della Sapienza Università di Roma


Dopo la caduta del fascismo, il murale "Arti e le Scienze" di Mario Sironi fu censurato e modificato per rimuovere i simboli fascisti, ma la sua storia complessa continua a suscitare perplessità tra gli studenti. Il restauro, che ha riportato alla luce l'opera originale, solleva dibattiti sul patrimonio e le sue implicazioni politiche e morali.

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