top of page

ABITARE IL PATRIMONIO SCOMODO A ROMA FRA CANCEL CULTURE E DIFFICULT HERITAGE
 

Logo Terza Missione Abitare il patrimonio scomodo.png

Cancel culture e difficult heritage sono nozioni di grande interesse e attualità, che spingono a una riflessione di ampia portata inerente al rapporto tra riscrittura della storia, monumenti e spazi pubblici. La complessità e la densità della stratificazione storica del contesto di Roma costituiscono terreno privilegiato per pensare le declinazioni locali del concetto di Cancel Culture, facendo emergere la necessità di convivenza pacifica di diverse compagini sociali, in relazione dialettica dal punto di vista etnico, storico o religioso, che non può attuarsi, se non attraverso le modalità complesse e sfumate di uso e valorizzazione del Difficult Heritage, quel patrimonio che, inscritto nello spazio pubblico, pone difficoltà di gestione perché portatore di ideologie considerate non più attuali o condivisibili. Più che con la cancel culture proprio perché luogo di grande centralità storica, religiosa e artistica, Roma si confronta col Difficult Heritage, col proprio complesso e culturalmente controverso patrimonio, rappresentato in particolare dal lascito fascista, che si esprime negli spazi monumentali, in quelli quotidiani, pubblici e privati. Il progetto intende recepire le novità che Visual Studies, Memory Studies e Place Studies possono offrire all'analisi di questo fenomeno. Attraverso il coinvolgimento di musei, spazi espositivi, scuole, associazioni, organizzazioni di quartiere il progetto si propone di conseguire un impatto concreto sulla cittadinanza offrendo una serie di iniziative e prodotti (esposizioni museali, seminari, piattaforme educative, pacchetti di attività didattiche, tavoli partecipativi, percorsi territoriali, prodotti audiovisivi, "Atlante del Patrimonio Scomodo") che consentano un'analisi partecipativa dei processi di costruzione, cancellazione e riscrittura della memoria dei luoghi, la cui portata culturale e simbolica è continuamente rinegoziata e risemantizzata in funzione delle rivendicazioni identitarie di coloro che li abitano.

Il Progetto / The Project

Cancel Culture and Difficult Heritage are notions of great interest and relevance, prompting a broad reflection on the relationship between rewriting history, monuments, and public spaces. The complexity and density of the historical stratification of the Rome context provide a privileged ground for considering the local declinations of the Cancel Culture concept, highlighting the necessity of peaceful coexistence of different social groups, in a dialectical relationship from an ethnic, historical, or religious perspective. This coexistence can only be achieved through the complex and nuanced modalities of use and valorization of Difficult Heritage - the type of heritage that, inscribed in the public space, poses management difficulties because it bears ideologies considered outdated or no longer shareable. Rome, rather than dealing with Cancel Culture, as it is a place of great historical, religious and artistic centrality, it is confronted with Difficult Heritage, with its complex and culturally controversial heritage, represented in particular by the fascist legacy, which is expressed in the monumental spaces and in the daily, public and private spaces. The project intends to incorporate the innovations that Visual Studies, Memory Studies and Place Studies, can offer to the analysis of this phenomenon. Through the involvement of museums, exhibition spaces, schools, associations, and neighborhood organizations, the project aims to achieve a concrete impact on citizenship by offering a series of initiatives and products (museum exhibitions, seminars, educational platforms, packages of educational activities, participatory tables, territorial paths, audiovisual products, "Atlas of Difficult Heritage"), allowing for a participatory analysis of the processes of construction, cancellation, and rewriting of the memory of places, whose cultural and symbolic significance is continually renegotiated and resemantized based on the identity claims of those who inhabit them.

logo Saras eccellenza Sapienza(1).jpg

Partners

Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, il Centro interdipartimentale di ricerca DigiLab, l’Associazione Renovatio, l’Architetto Maria Michela L. Pepe, la Ditta Logos, l’Associazione della Comunità Eritrea a Roma e nel Lazio, l’Associazione Giovani Musulmani d’Italia (sede di Roma), l’Associazione Presidi del Lazio, il Teatro San Carlino, Spin Time Labs, Associazione 21 Luglio

 

 

Gruppo di coordinamento  

Referente scientifico del Progetto: Anna Iuso

anna.iuso@uniroma1.it

 

Coordinamento: Carmelo Russo, Chiara Lucia De Nuzzo

carmelo.russo@uniroma1.it; chiaraluciadenuzzo@gmail.com

logo Sapienza (rgb) NEG (1).png
bottom of page