Palazzo Rodolfo Graziani
Piazza G. T. Arquati, Filettino (FR)
Emma Ritarossi

Il palazzo storico ha dato i natali, nell’agosto del 1882, a Rodolfo Graziani, personaggio di spicco del periodo fascista. A quell’epoca la famiglia Graziani era solita trovarsi a Filettino in quanto il padre era medico condotto presso il paese. La residenza, presa in affitto dalla famiglia Graziani, era di proprietà di un illustre personaggio filettinese. Successivamente, negli anni Trenta, la comunità cittadina decise di acquistare il palazzo e donarlo a Rodolfo Graziani in occasione del suo trionfale rientro dall’Africa, come gesto di stima e riconoscenza per alcuni atti di generosità nei confronti dei suoi concittadini. Il rientro del gerarca fu celebrato trionfalmente in tutta la Ciociaria, che lo accolse come un vincitore. In questa occasione, assieme al palazzo fu fatto anche realizzare un busto che lo raffigurava e che gli venne poi donato. Dopo la sua morte, avvenuta a Roma nel 1955, il palazzo è rimasto di proprietà degli eredi del Graziani e soltanto nel 2000 l’Amministrazione comunale decide di riacquistare la proprietà in quanto palazzo storico di notevole interesse culturale, rimuovendo però il busto. Stando ai rilevamenti sul campo, risulta come il palazzo da sempre sia conosciuto a livello locale come “Palazzo Graziani”. Il riferimento evidente al personaggio è dato dalla targa posta in prossimità della porta d’accesso recante la scritta: In questa casa l’11 agosto 1882 nacque Rodolfo Graziani maresciallo d’Italia. Sino all’epoca dei due restauri del palazzo, l’ultimo avvenuto nel 2022, gli ambienti interni erano utilizzati come deposito di materiali di negozi nelle vicinanze e come sede principale del medico del paese. Oggi l’edificio ospita il “Museo dell’arte e della civiltà contadina Angela Cotoloni”, alcune sale di rappresentanza comunali e una sezione del Nucleo Forestale Filettino. Si è proceduto dunque ad una totale risignificazione del luogo, partendo da una consapevolezza critica e da una messa in discussione del personaggio Graziani. Da abitazione privata di esimio concittadino esso è divenuto uno spazio comunale di rappresentanza che ospita testimonianze della memoria storica locale legata all’agricoltura e alla pastorizia. Tuttavia, la scelta di non mutare il nome della residenza, ma soltanto il suo stato d’uso, lascia pensare che si sia voluto procedere ad una “non cancellazione consapevole” del proprio passato legato ad una figura rilevante, controversa e strettamente intrecciata alla memoria storica filettinese. In occasione dell’ultimo restauro avvenuto nel 2022, e della conseguente inaugurazione dei rinnovati ambienti interni, ha avuto luogo un episodio di scontro molto forte. Nel punto esatto dove era precedentemente posizionato, venne ricollocato il busto di Graziani, donato dagli eredi dello stesso al comune di Filettino proprio per celebrare l’evento. Il gesto ha scatenò non poche polemiche, dando prova di un rigetto violento verso una traccia memoriale così evidente sia da parte dell’opinione pubblica sia dai filettinesi stessi. Alcuni hanno dichiarato di essersi sentiti profondamente offesi per il fatto, ritenuto “del tutto inaccettabile” e di come esso costituisse una “plateale celebrazione del criminale”; altri invece hanno sottolineato come Graziani sia strettamente legato alla storia di Filettino e dunque parte integrante e non cancellabile di essa. Questo ha innescato un vero e proprio scontro politico e comunitario che ha avuto una risonanza mediatica notevole e che ha portato, dopo un anno, alla rimozione definitiva del busto dal palazzo.