CSAO EX SNIA - Lago Bullicante
Via Prenestina, 173 bis, Roma, RM, Italia
DEMETRA ILARIA CUOMO

“È lago di tutti, non è lago privato”: queste parole del brano musicale “Il lago che lotta” dei gruppi Assalti Frontali e Il Muro del Canto raccontano la rabbia e la rivalsa ‘dal basso’ degli abitanti dei quartieri romani prossimi a quello che è ormai conosciuto come ‘Lago Bullicante’, un lago artificiale e naturale allo stesso tempo. Per comprenderne il senso, occorre partire dalla storia di questo luogo. Nato come fabbrica tessile CISA Viscosa nel 1954, a causa di sversamenti e prodotti chimici dannosi procurò danni psichici e respiratori ai suoi operai e alle sue operaie conducendo, nei casi più gravi, alla reclusione per problemi mentali e alla perdita del lavoro. La fabbrica venne chiusa nel 1954, quando vi fu la fusione della CISA Viscosa con la SNIA Viscosa, che poi nel 1982 cederà i suoi immobili, fra cui il complesso dell’ex fabbrica di largo Preneste, alla Società Immobiliare Snia S.r.l. per vendere l’intera proprietà nel 1990, acquistata dal costruttore Antonio Pulcini. Questi aveva progettato la costruzione di un centro commerciale, pur consapevole della presenza della falda della Marranella a pochi metri rispetto al piano calpestabile.
Tra varie speculazioni e illeciti cominciarono i lavori per le fondamenta del centro commerciale, ma il progetto venne abbandonato poco dopo l’inizio dei lavori: uno sbancamento di circa 10 metri intercettò la suddetta falda acquifera, favorendo la formazione di un lago. Il costruttore tentò di smaltire l’acqua convogliandola nel collettore fognario, ma il sistema non resse la portata dell’acqua, e causò un allagamento in Largo Preneste.
Nel 1992 cittadini e comitati presentarono un esposto-denuncia alla Procura riguardo alla concessione edilizia, contestando la falsificazione della planimetria su cui essa si basava. L’anno successivo l'Assessorato all'Urbanistica della Regione Lazio inviò una nota al Comune, chiedendo di intimare alla società costruttrice di contenere i danni. Ma i tempi della burocrazia furono più lunghi di quelli della natura, e superiori anche di quelli della “pazienza sociale”: il mostro di cemento, ovvero il relitto del centro commerciale, divenne presto un habitat naturale. Vi trovarono dimora gli animali, e il verde riavvolse sempre più le costruzioni abbandonate.
Il disastro edilizio era avvenuto all’interno delle mura di cinta che delimitavano il sito: alcuni residenti picconarono queste mura per appropriarsi di questo spazio e riutilizzarlo. Questa idea iniziale culminò nella fondazione nel 1995 del CSAO Ex Snia Viscosa, che presto si configurò come la possibilità di vivere e utilizzare in maniera positiva e collettiva un luogo che aveva, negli anni, recato danni a diverse generazioni di abitanti. Intorno al lago dal 1997 sorge il Parco delle Energie, dove joggers e utenti vari trascorrono del tempo come in un qualsiasi parco pubblico. Il centro sociale adiacente ospita persone di tutte le età, ma attrae soprattutto bambini, grazie alla ludoteca e al campo da basket. Tuttavia “la lotta non finisce”, poiché grazie a molte manifestazioni la questione della proprietà effettiva del parco è stata messa più volte in discussione; per ora, quello del lago è uno spazio patrimonializzato, ma non è remota la possibilità che in futuro possa essere ancora ritenuto terreno edificabile. Le lotte per il contrasto alla speculazione edilizia hanno visto l’attivo coinvolgimento di artisti, come gli Assalti Frontali e il fumettista Zerocalcare. In questo intreccio di storia, vissuto e natura, il lago e il parco rappresentano non solo un patrimonio da preservare, ma anche un simbolo di resilienza e di comunità, dove il passato industriale si fonde con le speranze di un futuro sostenibile.